L’introduzione della Transizione 5.0 rappresenta un passo fondamentale verso un modello di produzione più sostenibile, efficiente e innovativo, integrando tecnologie avanzate e sistemi di monitoraggio accurati, il tutto coadiuvato da misure d’incentivazione con aliquote di Credito d’Imposta veramente vantaggiose.
Perché alcune aziende sono restie nell’abbracciare la Transizione 5.0?
Quali sono le motivazioni dietro la riluttanza di alcuni utenti?
Dalla nostra esperienza diretta maturata “sul campo”, abbiamo potuto constatare che i principali stop sono costituiti da varie motivazioni, ecco la prima.
Costi elevati e burocrazia
Uno dei principali ostacoli è rappresentato dai costi elevati richiesti dai gestori di finanza agevolata per l’istruzione delle pratiche di accesso ai finanziamenti o alle agevolazioni. Questi costi spesso sono aumentati in modo esagerato da parte di intermediari tra tecnici e clienti, rendendo l’investimento iniziale molto oneroso, a volte non garantendo un servizio completo ma solo il minimo indispensabile. Sebbene, in teoria, tali pratiche possano portare a risparmi futuri, l’onere economico iniziale può scoraggiare le aziende dal procedere.
L’ideale è rivolgersi a chi è in grado di disporre della collaborazione diretta di tutte le professionalità e degli strumenti necessari per espletare tutte le operazioni. Professionisti competenti in grado di valutare l’operazione globalmente, oltre che onestamente.
La scelta del partner giusto è essenziale ed è ciò che fa la differenza tra dubbio e certezza.
Per rispondere in modo concreto a tutte queste problematiche, in AMAECO abbiamo strutturato un apposito servizio costituito da una combinazione di strumenti hardware e software, collaborazioni strette con Esperti Gestione dell’Energia (EGE) e società di Finanza Agevolata affidabili. Una sinergia perfettamente calibrata per accompagnare le aziende in ogni fase di questo percorso di rinnovamento con professionalità, velocità ed efficenza.